di Stieg Larsson - pagine 857 - euro 21,50 - Marsilio
La giovane hacker Lisbeth Salander è di nuovo immobilizzata in un letto d'ospedale, anche se questa volta non sono le cinghie di cuoio a trattenerla, ma una pallottola in testa. È una minaccia: se qualcuno scava nella sua vita e ascolta quello che ha da dire, potenti organismi segreti crolleranno come castelli di carta. Deve sparire per sempre, meglio se rinchiusa in un manicomio. La cospirazione di cui si trova suo malgrado al centro, iniziata quando aveva solo dodici anni, continua. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist è riuscito ad avvicinarsi alla verità sul terribile passato di Lisbeth ed è deciso a pubblicare su Millennium un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l'intero paese. Non ci saranno compromessi (dalla seconda di copertina).
Dopo oltre 2000 pagine di intense emozioni, brividi e suspense si chiude per sempre la
trilogia di Millennium. Non ci saranno nè seguiti nè ulteriori sviluppi visto che Stieg
Larsson, il talentuoso autore di questa appassionante storia, è scomparso
giovanissimo poco dopo aver terminato di scrivere. Quando si giunge all'ultima pagina de
"La regina dei castelli di carta" ci si fa prendere dallo sconforto e
dalla tristezza, non perchè il romanzo sia brutto, anzi, ma perchè sappiamo già che in
futuro non potremo più leggere nulla di Larsson: un grande scrittore che è riuscito con
i suoi romanzi ad appassionare, oltre al sottoscritto, altri milioni di lettori in tutta
Europa. Che siano buoni o cattivi, ci si affeziona ai personaggi creati da Larsson, si
soffre e si vive con loro, nasce una tale intesa tra lettore e storia che è praticamente
impossibile staccarsi dal libro, le pagine scorrono veloci e non si riesce a smettere
perchè bisogna assolutamente sapere cosa succede dopo.
Quest'ultimo capitolo della trilogia miscela il poliziesco con lo spionaggio, ma il tema
centrale del romanzo è e rimane, come per i due precedenti libri, la violenza sulle donne
vista in tutte le sue inquietanti sfaccettature. In conclusione un capolavoro!
Voto: 9
Incipit
Si calcola che circa seicento donne prestarono servizio nella guerra civile
americana. Si erano arruolate travestendosi da uomo. Al riguardo, Hollywood si è lasciata
sfuggire un pezzo di storia della civiltà - o forse l'argomento è troppo spinoso sul
piano ideologico? Difficilmente i libri di storia si occupano di donne che non rispettano
i confini sessuali, soprattutto in tema di guerra e suo delle armi. Dall'antichità fino
all'epoca moderna, si sono tuttavia conservati numerosi racconti di donne guerriere - le
amazzoni.