La lunga marcia

di Stephen King (Richard Bachman) - pagine 298 - euro 8,50 - Sperling Paperback

Stati Uniti. Ogni anno, in un futuro imprecisato nemmeno troppo diverso dal nostro presente, si svolge la Marcia: la gara più crudele che sia mai stata concepita. 100 partecipanti, tra cui il giovane Garraty, devono camminare senza sosta; chi si ferma per qualunque motivo viene "ammonito", dopo tre ammonizioni il concorrente viene immediatamente "congedato", ossia giustiziato sul posto.
Chi arriva primo, in pratica l'unico che riesce a sopravvivere, potrà chiedere al governo tutto ciò che desidera. Inizia così la Marcia... inizia il massacro e tutta la gente, lungo la strada o davanti al televisore, segue avidamente lo spettacolo fino al suo tragico epilogo.

Quando Stephen King, per scrivere un libro, chiamava in causa il suo alter ego Richard Bachman significava solo una cosa: che la storia sarebbe stata dura da digerire; non perchè fosse scritta male, anzi, ma perchè l'argomento trattato avrebbe aggredito e torturato il lettore...
In "La lunga marcia" non troverete orpelli o fronzoli vari ma solo una storia nuda e cruda, angosciante e violenta all'inverosimile, paragonabile solo ad un pugno nello stomaco, senza dubbio l'opera più disturbante di Stephen King. Da leggere assolutamente!
Voto: 8

Incipit
Una vecchia Ford azzurra entrò quella mattina nel parcheggio sorvegliato: pareva un cagnetto stanco dopo una lunga corsa. Una guardia, un giovane inespressivo in uniforme cachi e cinturone, chiese il documento d'identità in plastica azzurra.
Dal sedile posteriore della macchina, il ragazzo lo passò alla madre. La madre lo passò alla guardia. La guardia lo portò a un terminale di computer che sembrava strano e fuori posto nel silenzio della campagna. Il terminale ingoiò il documento e proiettò sullo schermo:
GARRATY RAYMOND DAVIS
RD 1 POWNAL MAINE
ANDROSGOGGIN COUNTY
ID NUMBER 49-801-89
OK-OK-OK
La guardia premette un altro tasto e la scritta sparì, lasciando lo schermo del terminale verde e opaco. Con il braccio, fece cenno ai due di proseguire.
"Non lo restituiscono, il documento?" chiese la signora Garraty. "Non..."