di Terry Pratchett - pagine 357 - euro 17,00 - Mondadori
Tiffany è una giovane strega di talento: a nove anni ha sconfitto la crudele Regina delle Fate e a undici si è liberata di un antico demone che si era impossessato del suo corpo. Ma affrontare un corteggiatore è ben altra impresa... soprattutto se si tratta dellInvernaio, con tanto di rose di ghiaccio e dichiarazioni di brina sui vetri. Se Tiffany non riesce a farlo ragionare, la primavera potrebbe non tornare mai più. La piccola grande strega avrà bisogno dellaiuto delle sue colleghe, dei consigli della Dea Delle Cose Che Si incastrano Nei Cassetti e, che lo voglia o no, anche dellincontrollabile contributo dei minuscoli Nac Mac Feegle.
Quando arriva il momento di recensire il proprio scrittore preferito, lincubo di
unimprovvisa stasi critica e relativa assenza ingiustificata di parole, termini e
commenti appropriati, può portare a terribili momenti di sconforto e tentativi si
suicidio. Daltro canto, essere oggettivi quando qualsiasi cosa scriva Terry
Pratchett, si sa, diventa oro purissimo, mi permette di essere un po più
tranquillo nello stendere qualcosa che assomigli a una recensione.
"La corona di ghiaccio" è la terza puntata della saga della piccola
strega Tiffany e delle sue ancora più piccole guardie del corpo, i Nac Mac Feegle. E
questo terzo episodio spazza definitivamente via anche il dubbio più minuscolo circa la
qualità narrativa dellultimo Pratchett, che sembrava essersi offuscata proprio con
il primo appuntamento di questa nuovo ciclo di storie ambientato nel Mondo Disco
("Lintrepida Tiffany" e "I piccoli uomini liberi), ma che già con il
secondo capitolo ("Un cappello pieno di stelle"), nonostante una certa
macchinosità di fondo, rischiarava il cielo e sconfiggeva le nubi creative.
Lasciata quindi da parte unimprobabile limitazione dettata dalla dicitura only for
children - caratteristica che aveva condannato il primo episodio della saga, rendendolo
goffo e mal bilanciato tra semplice favola e sottile british sense of humor - "La
corona di ghiaccio", come il suo predecessore, mostra un Pratchett in forma
smagliante, capace di una fluidità e scorrevolezza narrativa che riassumono quasi
trentanni di onorata carriera (e che, probabilmente, segnerà lapice
stilistico dello scrittore inglese, a causa dellahimé terribile malattia
recentemente diagnosticatagli).
Digerita una sorta di contorsione discorsiva riscontrabile saltuariamente in "Un
cappello pieno di stelle", "La corona di ghiaccio", tolto uno zoppiccante
prologo dalle venature epiche e poetiche, è un irresistibile frullato di invenzioni,
giochi di parole, dialoghi brillanti (il linguaggio dei Nac Mac Feegle, nella sua mistura
di antichità e parole inventante, è qualcosa di incontenibile) e spassosissime
caratterizzazioni. I numerosi personaggi vivono di personalità tanto buffe quanto
intelligenti, e se da una parte il romanzo diventa opera di formazione per la crescita
dellormai adolescente Tiffany, dallaltra prende piede un innesto spiccatamente
sociale, che mette in ginocchio frivolezze e debolezze umane, filtrate e condannate da un
umorismo a tratti addirittura commovente.
La filosofia di vita delle streghe del Mondo Disco, infatti, senza mai lasciarsi andare a
sterili moralismi e stupide retoriche, si addentra nella filosofia umana del pianeta
Terra, criticandola in un modo così semplice e naturale da creare una parte a sé stante
del romanzo, lasciando in disparte la trama vera e propria.
Lennesima splendida conferma, dunque, per lautore che più di chiunque altro
mi ha convinto a imbracciare tastiera e monitor, e che tuttora continua a essere
forse il mio unico punto di riferimento nelluniverso narrativo. Faro che, tra una
risata e unaltra, permette anche di non guardare troppo tristemente al futuro,
quando la natura crudele deciderà di concludere il suo inevitabile corso.
Voto: 8
[Simone Corà]
Incipit
Da Fate e come evitarle, di Miss Perspicacia Tick
Piccolo glossario dei Feegle, con adattamenti per gli animali più delicati.
Acchinarsi al fato: affrontare il destino che ti attende.
Aggia delle agge: una strega molto importante.
Aggia: una strega, di qualunque età.
Aggiare, aggiolare, aggiolata: qualunque cosa una strega faccia.
Alli tempilli: molto tempo fa.
Appaludarsi: avere una gran voglia. Esempio: «Mi sto appaludando per una tazza di tè».
Cantore: il bardo del clan, maestro di strumenti musicali, poemi, storie e canzoni.
Ciucco: mi è stato riferito da fonte assolutamente sicura che questa parola significa
stanco.