di Valerio Evangelisti - pagine 368 - euro 8,40 - Mondadori.
Terza avventura per Pantera, misterioso pistolero - stregone mezzosangue nato dalla fervida immaginazione di Valerio Evangelisti e comparso per la prima volta in Metallo urlante e promosso a protagonista in Black flag. In questa avventura, il nostro verrà ingaggiato da una banda di terroristi irlandesi (c.d. Molly Maguires) con il compito di infiltrarsi tra le file delle organizzazioni legate ai capitalisti e ai partiti politici progressisti per eliminare talpe e personaggi indesiderati.
Ne deriva una storia di intrighi, tradimenti, spionaggi, lotte di classe e
di sparatorie, il tutto in una cornice ambientale malsana dove il progresso (rappresentato
da ferrovie e miniere) avanza imperturbabile, fagocitando il vecchio west e la piccola
proprietà terriera (salta alla mente il buon Cera una volta il West).
Nelloccasione Evangelisti opta per una storia lineare, abbandonando il suo taglio
tipico caratterizzato dallintreccio di più storie separate tra loro da secoli di
distanza, ma casualmente connesse da un elemento comune. Scompare del tutto anche la
componente fantastica (i riferimenti al Palo Mayombe non possono dirsi sufficientemente
paranormali), a vantaggio di unopera più matura e più concentrata sulla
ricostruzione ambientale e il periodo storico. Ne viene fuori un romanzo che si potrebbe
tranquillamente definire uno spaghetti western appartenente a quel filone che,
cinematograficamente parlando, ha in opere come Tepepa, Vamos a matar
companeros (esplicitamente citato dallepilogo di Antracite) e
Giù la testa i suoi apici.
Chiarissime le frecciate scoccate da Evangelisti alla società americana; scoccate che non
si esauriscono al solo periodo di riferimento, ma si proiettano anche alla società
odierna. Sarà cura del lettore individuarle e chi scrive è certo che non sarà affatto
difficile intuirle.
Di particolare rilievo le caratterizzazioni dei personaggi con un Pantera che sembra una
commistione tra il personaggio interpretato da Clint Eastwood in Per un pugno di
dollari (palesemente citato in riferimento allidea del soggetto che fa il
doppio gioco tra due bande rivali) e Charles Bronson, anche se con un atteggiamento più
guascone e con una brillantezza intellettuale superiore rispetto a questi ultimi. Un unico
neo potrebbe esser individuato nelleccessivo impiego di personaggi secondari: ce ne
sono davvero tanti, al punto che, ogni tanto, si finisce con il restare spiazzati. Bisogna
comunque dare atto che Evangelisti approfondisce ogni passaggio, permettendo al lettore di
non dover ritornare sui suoi passi per apprendere lo svolgimento di fatti.
Lo stile è scorrevolissimo e rende piacevole la lettura, nonostante lo scrittore adotti
un formato che sia comunque gradevole alle masse. In ogni caso, si evita quel fastidioso
bombardamento di dialoghi (quelli presenti non sono mai buttati lì tanto per far brodo,
ma hanno una loro ragione) che solitamente contraddistingue un certo tipo di narrativa e
si propongono descrizioni assai qualitative (favolosa dal punto di vista
visivo la descrizione delle colline di antracite che ardano nella notte).
In definitiva, un libro adatto a chi cerchi unopera diversa dal solito e soprattutto
a coloro che apprezzino gli Spaghetti western politicizzati. Sconsigliato a
chi voglia dedicarsi a romanzi di esclusivo intrattenimento (troverebbero lopera
lenta e noiosa) e a coloro che lo dovessero acquistare con il solo intento di gustarsi
unopera dalle forti componenti fantastico/orrorifiche (resterebbero delusi). Il
sottoscritto, a parte ai soggetti indicati, consiglia lacquisto.
Al riguardo si segnalano almeno tre edizioni: la più economica (prezzo euro 3,60) è
ledizione facente parte della collana Urania (n. di uscita 1507); poi cè
ledizione della Mondadori - Strade Blu, che è la più onerosa (prezzo 15,00 euro);
infine, ledizione più facilmente reperibile che è distribuita, al prezzo di 8,40
euro, sempre dalla Mondadori, ma per la Piccola Biblioteca Oscar Mondadori.
Voto: 8
[Matteo Mancini]
Incipit
Pantera smise di contemplare distrattamente, attraverso il finestrino, la landa
brulla e grigiastra che il treno stava attraversando. Lanciò un'occhiata a Molly, seduta
di fronte a lui. La donna dormiva con la bocca aperta, la testa che le ciondolava di lato
avvolta dai capelli lunghi e rossi. In quel momento il viso slavato e lentigginoso di lei
appariva quasi bello. Merito forse della capigliatura sciolta, che nessuna donna costumata
si sarebbe permessa di portare. Più che un ricordo del suo passato di prostituta,
l'acconciatura era un indizio delle circostanze drammatiche in cui avveniva quel viaggio.
Il controllore si accostò per l'ennesima volta. Pantera sfiorò con la destra la Smith
& Wesson 1869 che li rialzava lo spolverino all'altezza del ventre. L'arma più
potente che era riuscito a trovare durante la fuga verso nord: un vero gioiello della
tecnica. Non l'aveva ancora provata, e l'ometto in divisa da un'ora buona stava facendo di
tutto per proporsi quale bersaglio. Aveva proprio la fronte adatta ad ospitare un buco
calibro 44.
"Fatemi vedere di nuovo i biglietti" disse il controllore. Increspò le
sopracciglia nere e sottili con severità.
Pantera evitò di sollevare lo sguardo. In segno di disprezzo, innanzitutto, ma anche per
impedire all'altro di cogliere nei suoi occhi i sintomi di una collera pronta a debordare.