Il luogo delle ombre

di Dean Koontz - pagine 448 - euro 8,50 - Sperling e Kupfer

Odd Thomas ha vent'anni, fa il cuoco in una tavola calda a Pico Mundo, una cittadina nel deserto del Mojave, misto di quartieri antichi e palazzine ultramoderne. È fidanzato con una ragazza di nome Stormy, con la quale sogna di trascorrere il resto della sua vita. Esistenza normale se non fosse per un dono che ha ricevuto: è in grado di vedere e comunicare con i morti. Un giorno capita in città un tizio misterioso, grasso, dall'appetito insaziabile e soprattutto circondato dai bodach, spiriti dannati che compaiono sempre nei luoghi ove a breve avverrà una strage.

Dopo aver letto qualche suo lavoro sono giunto a una conclusione: Dean Koontz è un autore che non ammette vie di mezzo. O si ama o si odia. Bisogna schierarsi. Le ragioni possono essere molteplici e sono già state elencate in altre recensioni presenti su questo sito, quindi non vi annoierò nel ripeterle. A ognuno la sua scelta. Quello che mi preme è parlare di questo libro, un piccolo gioiello nella produzione letteraria di questo autore, che per una volta mette da parte i suoi modelli stereotipati e si sforza di tirar fuori dal cilindro personaggi nuovi. Attenzione però, non confondiamo il termine nuovo con inedito, perché Odd Thomas, lontano anni luce dai protagonisti dei precedenti lavori di Koontz, non è altro che una moderna versione di Peter Parker, un anti eroe con super problemi. Odd ha vissuto un'infanzia difficile, sua madre è matta come un cavallo, suo padre è un pusillanime playboy, si guadagna da vivere lavorando in una tavola calda, ma ha un dono, può vedere i morti e comunicare con loro. Come il suo illustre collega dei fumetti, vorrebbe poter prendere questa sua capacità, metterla in un baule e relegarla in una soffitta buia, ma non può farlo, pena la distruzione di chi gli sta intorno. Lotta per evitare disgrazie, è il suo destino, maledetto, ma a cui non può sfuggire. Ben caratterizzati e per nulla scontati sono anche gli altri personaggi, Stormy e Little Ozzie su tutti. Molto interessante è il connubio fra paranormale e thriller, a volte appena accennato negli altri romanzi, mentre qui è un tema predominante. A dimostrazione dell'ulteriore bontà dell'opera è il finale: spiazzante e malinconico, per nulla prevedibile, cosa rara per Koontz. Ineccepibile come sempre lo stile narrativo.
Un libro che considero fra i suoi lavori più riusciti. Poi, come ho detto prima, a ognuno la libertà di leggere e giudicare.
Voto: 8
[Nanny Ranz]

Incipit
Mi chiamo Odd Thomas, anche se, in quest'epoca in cui la fama è l'altare al quale si inginocchia la maggior parte della gente, non so per quale motivo dovrebbe importarvi chi sono o anche solo che esisto.
Non sono una celebrità. Non sono figlio di una celebrità. Non sono mai stato sposato, non sono mai stato maltrattato e non ho mai fornito un rene da trapiantare a un personaggio famoso. Inoltre, non ho alcun desiderio di essere celebre.
In effetti sono un tale zero, se misurato in base agli standard della nostra cultura, che la rivista People non solo non pubblicherà mai un articolo su di me, ma potrebbe addirittura rifiutarsi di avermi fra i suoi abbonati, motivando tale rifiuto con il fatto che il buco nero della mia nullità avrebbe una forza di gravità tale da risucchiare nell'oblio l'intera redazione.