Messa di mezzanotte

di Paul Wilson - pagine 447 - euro 16,00 - Gargoyle

Come possono dei comuni mortali sconfiggere un esercito immortale e praticamente invincibile? I vampiri sono sempre esistiti in segreto nella lande dell'Europa centrale. Con la caduta del comunismo, sono usciti allo scoperto e hanno cominciato a rovesciare i governi e ad assoggettare la popolazione mondiale, con una progressione che aumenta ogni giorno, anzi ogni notte... Ora hanno il dominio di tutta l'Europa, l'India e l'Estremo Oriente, e controllano le principali città del continente Americano. Sembra che niente possa ostacolarne l'avanzata e che l'umanità sia destinata a diventare bestiame da macello, la fonte di approvvigionamento del sangue che per essi è vita.

Sulla costa del New Jersey l'invasione vampirica è appena iniziata: sembra che anche lì le cose andranno come nel resto del mondo. Ma ecco che un gruppetto di persone, un prete cattolico, un rabbino, una ragazza coraggiosa e una suora che le circostanze hanno trasformato in giustiziere, si leva a sfidare i conquistatori sanguinar: sarà forse l'ultimo guizzo di orgoglio di chi è destinato a soccombere, ma potrebbe anche rappresentare la scintilla di una ribellione più vasta, un segnale di speranza per l'umanità martoriata (dalla seconda di copertina).
Finalmente grazie alla penna di Paul Wilson, dopo generazioni di succhiasangue effemminati sfornati dalle varie Hamilton, Yasbro, Rice e compagnia bella, il vampiro torna all'antico splendore o è meglio dire all'antico orrore. "Messa di mezzanotte" è un romanzo cupo e cruento, i nonmorti raffinati ed elengatoni a cui eravamo abituati qui vengono totalmente rivoluzionati, quelli di Wilson sono brutti, sporchi e cattivi, anzi cattivissimi. Questo libro regala generose dosi di sangue, splatter e azione. Molto godibile!
Voto: 7,5

Incipit
Boccheggiando per l'orrore e la repulsione, Zev Wolpin si allontanò barcollante dalla chiesa di St. Anthony. Annaspò con le braccia, cercando nel buio qualcosa, una qualsiasi, cui appoggiarsi prima di cadere. Sentì le foglie schiaffeggiarlo, i ramoscelli impigliarsi nella barba ingrigita mentre si apriva un varco attraverso la vegetazione. La bicicletta... dov'era la bicletta? Pensava di averla lasciata in una macchia di cespugli, ma evidentemente non in quella. Doveva trovarla, allontanarsi da lì. Ma il buio gli aveva fatto perdere l'orientamento... il buio, e ciò cui aveva appena assistito.
Gli erano arrivate delle chiacchiere, storie a cui non poteva, non voleva credere, ed era venuto giusto per vedere coi suoi occhi, per avere la conferma che si trattava di sciocchezze. E invece...
Si piegò per vomitare. Solo una boccata di bile e di acido, che gli bruciò il fondo della gola.