Echi perduti

di Joe R. Lansdale - pagine 379 - euro 8,90 - Fanucci

Mentre nelle librerie spuntano numerose le copie del nuovo romanzo di Joe R. Lansdale, “La ragazza dal cuore d’acciaio”, resta qualche perplessità sul precedente lavoro del prolifico autore texano.
Anzi, probabilmente questo libro è una dei pochissimi momenti in cui Lansdale non è riuscito a mettere in mostra tutte le sue doti di affabulatore e gran narratore.
Ciò che preoccupa maggiormente, forse, è proprio il fatto che “Echi perduti”, scritto nel 2005 e pubblicato in anteprima per l’Italia alla fine dello scorso anno, viene meno in alcune delle caratteristiche che sono ormai un marchio di fabbrica dell’autore.

La vicenda non colpisce per originalità, ma non è certo una delle caratteristiche indispensabili per rendere il libro avvincente e riuscito.
Il protagonista numero uno, Harry, è un giovanotto texano assolutamente ordinario, senonchè possiede lo strano “dono” di percepire i suoni che gli oggetti catturano e conservano, rivivendo i momenti di violenza che hanno causato quei suoni. Spunto interessante, quindi, perché immaginate soltanto il poverino costretto a disegnarsi i percorsi per andare all’università, per evitare di “toccare” luoghi dove si sono verificati incidenti stradali, pestaggi, stupri o quant’altro. Le stesse sensazioni provate nel rivivere questi avvenimenti sono descritte con sapienza e restano uno dei punti di forza del romanzo.
Il protagonista numero due è la trasposizione su carta del buon vecchio Joe, con l’aggiunta dell’essere un ubriacone perso e un individuo leggermente antipatico e un po’ bastardo. Tad, questo il suo nome, è un circa-sessantenne, espertissimo di arti marziali (Lansdale ha addirittura inventato una disciplina) che affoga i suoi problemi nella bottiglia.
Harry e Tad, ovviamente si incontreranno e cercheranno di uscire dal problema dell’alcol insieme e, perché no, risolvendo i misteri relativi a una serie di omicidi.
C’è poi la solita serie di comprimari che Lansdale, e qui è sempre lui, dipinge con sana maestria: Kayla, la ex compagna di giochi di Harry, poliziotta acqua e sapone; Taila, la ragazza ricca, bugiarda e fin troppo mondana; Joey, l’amico d’infanzia sfigato, parassita e ubriacone. E poi ancora, i cattivoni di turno, qualche personaggio messo lì per farsi ammazzare e il solito Texas sullo sfondo (molto sullo sfondo).
La storia? Omicidi, (in)sospettabili colpevoli, azione, cadaveri, poca violenza che lascia il segno, niente sesso e niente razzismo. Insomma... il libro potrebbe anche essere un buon lavoro, se queste cose le mescola Lansdale, come sa fare lui.
E il punto è proprio questo: “come sa fare lui”.
Perché il come sa fare lui, in questo libro, è rimasto decisamente a metà.
La scrittura rapida, incisiva e sboccata di Lansdale c’è. Le metafore sono sempre quelle ottime e dissacranti e riescono a far sorridere, rendendo l’idea di ciò di cui parlano. Dopo aver letto questo libro, ogni mattina post-sbornia vi sveglierete come se un gatto vi avesse cagato in bocca durante la notte.
L’effetto Lansdale, cioè quella voglia improvvisa di arrivare alla fine del libro e di continuare a leggere qualunque cosa succeda, arriva. Però attenzione, a differenza di altri romanzi, arriva molto, ma molto tardi...
La descrizione secca e ridotta all’osso della vicenda, invece, manca completamente. Delle prime cento pagine se ne potrebbe togliere cinquanta. La vicenda amorosa tra Kayla e Harry è un inutile, quanto deleterio orpello, così come altri momenti gratuiti, soprattutto nella prima metà del lavoro.
Il finale mirabolante che avvinghia il lettore come una serpe e lo molla solo all’ultima riga facendolo sospirare e pensare: “Ah... che bel libro...” manca del tutto. Il finale è troppo breve e insipido, quasi tirato via.
Sembra quasi che alla fine la Fanucci abbia detto a Joe:
“Senti caro, hai firmato e hai promesso il libro in anteprima mondiale per l’Italia, l’hai finito che lo dobbiamo tradurre?”
E Joe:
“Beh, no, ci vorrebbero almeno altre 20-30 pagine, un paio di settimane e ve lo finisco...”
E la Fanucci:
“Due settimane?!?! Sei pazzo? No no, scrivi una pagina per concludere e dacci quello che hai scritto, il finale vero lo scriverai per l’edizione americana, tanto gli italiani si accontentano!”
E Joe:
“Ma veramente...”
E la Fanucci:
“Zitto ed esegui, sennò il finale te lo scriviamo noi!”
E Joe:
“Come volete...”
E per come volete, credo intendesse: “Scrivetevelo da voi!”
Il risultato è “Echi perduti”.
In conclusione un lavoro che, per tutti quelli che conoscono Lansdale, lascia l’amaro in bocca, perché manca di quell’immediatezza e di quella verve a cui l’autore ci ha abituato, e non basta introdurre dei temi nuovi come le arti marziali e l’alcolismo, per salvare il tutto. Ciononostante, il libro, resta un lavoro sufficiente e leggibile, a tratti godibile, se non ci si fa ingannare dalle aspettative.
Voto: 6
[Gelostellato]

Incipit
Dalle pagine dello Houston Chronicle
GIALLO NEL TEXAS ORIENTALE
All'interno di un'automobile, ai piedi di una collina coperta di sterpaglia e rampicanti, nel cuore di Mud Creek, Texas, sono stati rinvenuti due cadaveri. La collina, che offre una vista suggestiva, un tempo era un luogo di ritrovo per coppiette che andavano ad appartarsi in macchina, ma ora viene considerata impraticabile da gran parte degli adolescenti della zona, nonostante i cadaveri non fossero altro che dei resti e nonostante tutto faccia pensare che l'automobile e i resti stessi fossero li da parecchi anni. A causa dell'asperità della collina e del brusco strapiombo, era impossibile scorgere la macchina dall'alto. Un abitante della zona ha inoltre dichiarato che in quel punto buona parte della gente «ci veniva di notte e non certo per fini turistici.»
A scoprire la macchina sono stati alcuni escursionisti che avevano deciso di calarsi lungo la collina. «Inizialmente, non abbiamo capito di cosa si trattasse» ha detto uno degli escursionisti, che ha espresso la volontà di restare anonimo. «Sembrava un mucchio di terriccio ammassato contro una pianta, ma si trattava invece di una macchina, tutta ricoperta di rampicanti e sterpi.»
In un primo tempo, le autorità hanno pensato che si fosse trattato di un incidente che l'automobile fosse finita nella scarpata, ma i crani di entrambe le vittime hanno rivelato dei fori di proiettile sulla fronte. Si è tentato di identificare la coppia, un ragazzo e una ragazza, attraverso la targa del veicolo e i documenti contenuti in un portafoglio e in una borsetta, ma le autorità non intendono rendere pubblico alcun nome prima di aver avvertito i parenti più stretti.