Manuale per sopravvivere agli zombi

di Max Brooks - pagine 323 - euro 14,50 - Einaudi Stile Libero

Rispondete a queste due domande: 1) Un manuale si legge o si consulta? 2) Ritenete che tutto ciò che è legato agli zombi sia sempre e comunque frutto della fantasia o che vi sia una concreta, seppur minima, possibilità che un virus possa generare un non-morto? Se la risposta a entrambe le domande è “la seconda che hai detto”... Bene! Ottimo! Siete pronti per gustare e apprezzare l’esaustivo manuale di Max Brooks (per la cronaca, figlio di Mel) e imparare a sopravvivere agli zombi e ai loro possibili attacchi.

L’importante, prima di addentrarsi nella lettura e rischiare di annoiarsi, è comprendere che questo libro è un manuale ed è costruito basandosi su una struttura di tipo semi-scientifico che intende essere didattica, prima che narrativa. Concetti che paiono essere ripetuti fin troppe volte, non devono annoiare, ma devono essere trattati con una metodologia votata all’apprendimento, piuttosto che allo svago.
Non esiste, quindi, una trama o una vicenda attorno alla quale ruota una qualche tipo di narrazione; esiste, invece, una struttura didattica bene precisa, composta di sette capitoli, raggruppabili in quattro parti, scritte tutte in tono semiserio, ma mai puramente umoristico, restando sempre allineati a un registro linguistico semplice e preciso.
La prima parte corrisponde al primo capitolo e fornisce una esauriente, e piacevolissima, spiegazione sul fenomeno dei non-morti e sul virus che provoca tale infezione, il temibilissimo “solanum”. In questa parte si spiega al lettore, anche il meno esperto, cosa si debba intendere per zombi e cosa, invece, riguardi altri fenomeni; si offre un resoconto delle conoscenze scientifiche sul virus e sul suo decorso; si sfata moltissimi luoghi comuni e false credenze e si elenca, in modo più che esauriente, tutte le caratteristiche dei non-morti. L’autore, lasciando aperta la porta del “non è ancora stato spiegato” riesce agevolmente a prevenire o aggirare le domande e le obiezioni dello scettico o di chi, semplicemente, vuole introdurre troppi elementi di realismo in una materia “così sconosciuta”. Questa parte è indubbiamente, assieme a quella finale, la più riuscita e la più “romanzata” del manuale e per i cultori del genere rappresenta davvero un ottimo punto di riferimento e di ispirazione.
La seconda parte è quella più vicina allo stile di un manuale. In quattro capitoli si descrive in modo schematico (esauriente, ma non dettagliato) tutte le conoscenze che necessitano a un “civile” per affrontare gli zombi. A questo proposito si descrive le armi e le tecniche di combattimento (in difesa, in fuga e all’attacco degli zombi, compresa delle inverosimili indicazioni per ricostruire l’umanità con pochi superstiti). È questa la parte dove l’autore condisce una parte “tecnica”, che per forza di cose risulta piuttosto ripetitiva e ovvia, con i suoi commenti ironici e sarcastici, rivolti soprattutto agli USA e alle loro principali magagne (a volte anche piuttosto stereotipate). Capita perciò di leggere, nascoste tra le righe, delle sottili e leggiadre critiche alla società e ai suoi prodotti. Brooks prende di mira un po’ tutto e tutti: il governo americano, quello russo, l’omertà, il falso mito delle armi super-efficaci, la panza degli americani, il razzismo, l’ignoranza, i bulli, i gradassi, le problematiche dell’ambiente e decine di altre “questioni sociali”. Un lavoro parallelo d’ironia che, anche se non brilla per originalità e cattiveria, è comunque apprezzabile per il contesto estemporaneo in cui si sviluppa.
La parte finale è il lungo settimo capitolo, in cui l’autore sorprende a avvince con una dettagliatissima cronistoria di numerosissimi attacchi zombi all’umanità, a partire dal 60.000 a.C fino al 2002 d.C. È qui che il lettore, anche il più scettico, comincia a farsi più serio e preoccupato. Ci sono date, nomi, avvenimenti, testimonianze, resoconti e la domanda che, pagina dopo pagina, si materializza è un qualcosa del tipo: “Ma va là?! Che sia del vero? Ora mi segno il nome su un foglio e poi questi me li cerco su Google!”
Concludendo, se si tiene conto anche che il lavoro è illustrato con semplici disegni in ordine sparso e che lo conclude un simpatico intervento di Niccolò Ammaniti, è inevitabile consigliare questo manuale a tutti gli amanti degli zombi e a tutti coloro che li temono. Con che cuore si potrebbe mai privarli di una, come recita il sottotitolo inglese, “complete protection from the living dead”?
Voto: 7
[Gelostellato]

Incipit
I morti camminano tra noi. Zombi, morti viventi, comunque li si voglia chiamare questi sonnambuli sono la minaccia più terribile per l'umanità, dopo l'umanità stessa. Sarebbe impreciso chiamare loro predatori e noi prede. Altro non sono che una peste, e la razza umana ne è l'ospite. Le vittime più fortunate vengono divorate, le ossa completamente spolpate, la carne consumata. Quelle meno fortunate passano dalla parte degli aggressori, trasformate in putridi mostri carnivori. Contro queste creature le strategie di guerra e il pensiero tradizionali non servono a nulla. La scienza del porre fine alla vita, sviluppata e perfezionata sin dai primordi della nostra esistenza, non può proteggerci da un nemico che non ha alcuna «vita» cui porre fine. Significa dunque che i morti viventi sono invincibili? No. È possibile fermare queste creature? Sì. Il migliore alleato dei non-morti è l'ignoranza, il loro più atroce nemico la conoscenza. Ecco perché è stato scritto questo libro: per rendere disponibili le conoscenze necessarie a sopravvivere contro queste bestie disumane.
Sopravvivenza è la parola chiave da ricordare: non vittoria, non conquista, ma solo sopravvivenza. Questo libro non vi insegnerà come diventare cacciatori di zombi professionisti. Chiunque volesse dedicare la propria vita a tale professione deve cercare il giusto addestramento altrove. Il libro che vi apprestate a leggere non è stato scritto né per le forze di polizia, né per l'esercito, né per altri enti governativi. Queste organizzazioni, se decidono di riconoscere il pericolo e prepararsi ad affrontarlo, hanno accesso a risorse ben superiori a quelle di cui dispone il singolo cittadino. Questa guida alla sopravvivenza si rivolge proprio a loro: cittadini privati, persone che, pur avendo tempo e risorse limitate, si rifiutano di soccombere.