La meta' oscura

di Stephen King - pagine 480 - euro 6,44 - Sperling

Thad Beaumont è uno scrittore che deve successo e ricchezza ai romanzi scritti con lo pseudonimo di George Stark. Costui, nell'immaginario collettivo, è un uomo malvagio, senza scrupoli ma con un grande talento; le sue opere malgrado siano di una violenza estrema vengono letteralmente divorate dai lettori. Quando Thad decide di "uccidere" simbolicamente il nome che lo ha reso famoso, il diabolico Stark torna dal mondo dei morti per rivendicare, con ogni mezzo, la propria esistenza.

Il mondo della scrittura compare di frequente nei libri di Stephen King, spesso in modo marginale ma a volte, come nel caso de "La metà oscura", è il protagonista principale. Da dove scaturiscono le idee e le inquietanti fantasie di un romanziere? King risponde a questa domanda tramite questo affascinante romanzo, cupo al punto giusto e ricco di spunti assai originali. Da leggere! Voto: 8/9

Incipit
La vita di ciascuno, intendendo quella vera, non la semplce esistenza fisica, comincia in momenti diversi. La vera di Thad Beaumont, un ragazzo nato e cresciuto nel quartiere di Ridgeway a Bergenfield, New Jersey, ebbe inizio nel 1960. In quell'anno gli accaddero due fatti. Il primo formò la sua vita e il secondo per poco non vi pose fine. All'epoca Thad Beaumont aveva undici anni.
In gennaio aveva partecipato con un racconto a un concorso proposto dalla rivista American Teen. In giugno ricevette per lettera, dalla redazione della rivista, la comunicazione di aver ottenuto una "segnalazione speciale" nella sezione narrativa. Si aggiungeva che la giuria gli avrebbe attribuito il secondo premio se dalla sua domanda di partecipazione non fosse risultato che gli mancavano ancora due anni per essere un teenager americano a pieno titolo. Secondo la redazione, tuttavia, il suo racconto "Davanti alla casa di Marty" mostrava un talento straordinariamente maturo e meritava un elogio speciale.
Due settimane dopo gli fu recapitato il Certificato di Merito. Arrivò per posta raccomandata e assicurata. Il certificato riportava il suo nome in caratteri Old English così rabescati che stentò a decifrarlo; in fondo c'era un sigillo dorato dal quale emergeva in goffratura il loro dell'American Teen: un ragazzo con i capelli corti e una ragazza con la coda di cavallo lanciati in un ballo sfrenato.
Stringendolo fra le braccia, la madre coprì di baci il figlio Thad, che era un bambino tranquillo e dall'aria seria, apparentemente incapace di mantenere la concentrazione e incline a inciampare spesso nei piedoni.
Suo padre manifestò minore entusiasmo per l'avvenimento.
"Se il racconto è così buono, perchè non gli hanno dato dei soldi?" bofonchiò dal ventre della sua poltrona.
"Glen..."
"Lascia perdere. Magari Ernest Hemingway vorrà essere così gentile da farmi arrivare una birra quando avrai finito di sbausciarlo."