di Geron Brandanus - pagine 92 - euro 7,00 - Robin Edizioni
Durante la demolizione del vecchio monastero di Pilkim viene ritrovata un'antichissima cripta con quattro tombe. Poco prima della scoperta, Gruber, l'ingegnere del comune responsabile dei lavori, incontra nei dintorni del cantiere il misterioso Geron Brandanus, uno strano individuo in qualche modo coinvolto con la storia del monastero. Questa catena di eventi riporta in vita qualcosa di terribile, un male secolare da tempo addormentato.
"La tomba del diavolo" è un ottimo libro ristampato grazie al paziente lavoro di Sergio Bissoli, originale e ben narrato merita senza dubbio di essere letto. Inoltre è affascinante e curiosa l'inquietante storia di Geron Brandanus, contemporaneamente autore e protagonista del romanzo. Voto: 8,5
Incipit (dall'introduzione di Sergio Bissoli)
I vecchi edifici abbandonati nascondono spesso dei segreti. Le storie che hanno
visto hanno lasciato dei segni indelebili. I secoli trascorsi non sono completamente
svaniti, nelle sale abbandonate: è rimasto ancora qualcosa, una traccia, un ricordo.
Nella polvere, nei mattoni ammuffiti e corrosi dal salnitro c'è qualche cosa, che non è
andato perduto, ed è rimasto impresso.
Basta poco per trovare quella traccia, basta un po' di sensibilità, degli attimi di
solitudine, e la mente riesce improvvisamente a cogliere quei segni, quegli strani
presentimenti, quelle emozioni inspiegabili che riportano indietro, sempre più
indietro... e si corre il rischio di vedere sovrapporsi due realtà: quella presente e
quella passata. O, peggio, si corre il rischio di rimanere intrappolati e di essere
travolti dalle terribili eredità rimaste sepolte nel passato. E' il tema che percorre
l'oscura vicenda de La tomba del diavolo.
Un terribile retaggio medievale si proietta dentro un uomo moderno, razionale,
offuscandone la ragione. Un enigma tenebroso, avvolto da un'atmosfera da incubo. Nel
tentativo di risolverlo vede nascere in sè tutto l'odio che era stato del suo nemico. E'
cambiato l'oggetto: Brandanus odiava gli eretici, Gruber gli uomini come Brandanus, ma
l'intensità del sentimento è rimasta inalterata. Gli interrogativi sollevati dalla
vicenda si rivelano sconcertanti; primo fra tutti: quale sarebbe stata la soluzione
giusta? La soluzione giusta non esiste, perchè significherebbe aver trovato il modo di
distruggere il male sulla Terra.
Durante la mia lunga carriera di scopritore di libri rari, ho incontrato molti autori
misteriosi, con una vita difficile da ricostruire. Autori che hanno richiesto lunghe
ricerche, prima che riuscissi a trovare qualche raro dato biografico. Per alcuni autori la
ricerca è durata oltre vent'anni, prima di avere una data di nascita, una località e,
nei casi più fortunati, una foto con dedica.
Ma il nostro autore non è fra questi. Di lui non esistono tracce nei dizionari letterari
comuni e nemmeno in quelli specializzati.
Questo grande scrittore ha lasciato un'unica traccia: La tomba del diavolo. Un'opera
suggestiva, originale, scritta con uno stile fluido e una suspense elevatissima,
attraversato da profonde riflessioni filosofiche. Si sente che l'autore è un uomo maturo,
di grande esperienza, competenza e bravura. Certamente questo non è il suo primo libro.
Ma dove sono le opere precedenti a questa? E quelle successive? Sono domande che rimangono
senza risposta, in attesa che qualcuno, più fortunato di me, riesca a risolvere questi
problemi.
Ho comprato questo libro nel 1962, alle bancarelle dei libri inglesi usati. L'ho letto in
un tetro pomeriggio di novembre, alla luce del sole al tramonto, rimanendone profondamente
scosso. La tomba del diavolo mi aveva completamente conquistato, cosicchè ho prestato il
libro agli amici e l'ho riletto a intervalli nel corso degli anni. Non avrei mai
immaginato che quarant'anni dopo un Editore mi avrebbe chiesto di scriverne la prefazione.