La sindrome della furia

di Mack Reynolds - pagine 174 - Urania

In un lontano futuro la Terra è un pianeta destinato a morire, sconvolto dalle guerre e dall'inquinamento, solamente le enormi stazioni orbitanti di Lagrange offrono ai pochi coloni terrestri che le abitano una vita serena e prospera, in un mondo artificiale molto simile ad un vero e proprio paradiso. Solo pochi eletti hanno il privilegio di vivere a Lagrange.

Mentre una strana epidemia si diffonde tra gli abitanti della colonia spaziale, Rex Bader, uno squattrinato investigatore privato, viene incaricato di indagare sulla misteriosa scomparsa di un importante scienziato. Rapimento o cospirazione? Per Rex non sarà facile arrivare alla soluzione. "La sindrome della furia" è un romanzo che regala al lettore divertimento e tensione. L'autore Mack Reynolds ha creato un mondo fantascientifico molto realistico che fa da sfondo alle avventure di un detective vecchio stampo. Il contrasto, assai originale, è senza dubbio riuscito. Voto: 8

Incipit
Lance Holiday pedalava sulla sua bicletta lasciandosi alle spalle la città Corcoran: lo aspettava una vacanza di settandue ore. Sul portabagagli aveva l'attrazzatura da campeggio e le provviste, oltre alla canna da pesca e a una pistola di piccolo calibro. Contava di mangiare i pesci che avrebbe pescato e aveva ottenuto il permesso di cacciare tre conigli.
La vacanza gli avrebbe fatto bene. Cominciava ad annoiarsi un po': il lavoro era monotono, e la sua vita ormai era troppo abitudinaria. Forse avrebbe dovuto lasciare Ruth e cercarsi un'altra amica, o addirittura trasferirsi altrove. Corcoran andava benissimo, ma forse un cambiamento gli avrebbe fatto bene. Pensava a una zona di tipo residenziale, come andava di moda sulla Terra mezzo secolo prima. La piccola cittadina di Mainz, sulle colline, forse avrebbe fatto al caso suo. Non ci aveva mai abitato, ma l'aveva vista un paio di volte. Più piccola di Corcoran e meno urbanizzata, aveva circa ventimila abitanti: intorno c'erano molti alberi, pini per lo più, e l'aria era particolarmente balsamica. Sembrava una cittadina austriaca, completa di gasthaus in cui si beveva un forte birra scura di tipo tedesco. Esisteva anche una piccola banda musicale con cetra e fisarmonica che suonava di quando in quando. Lance ricordava che, dopo il lavoro, gran parte degli abitanti si affrettavano a indossare costumi tipici austriaci.
L'unico guaio era che Mainz era più lontana di Corcoran dai serbatoi idroponici presso cui lavorava. Da Corcoran andava al lavoro in bicicletta o a piedi; da Mainz avrebbe dovuto prendere un mezzo pubblico.
A questo, comunque, avrebbe pensato dopo. Per il momento, Lance Holiday voleva godersi la vacanza. Si stava avvinando al lago di Nuova Bomoseen: gli alberi si facevano via via più fitti, come più folti diventavano cespugli e arbusti, e più numerosi i fiori. Su un albero fece capolino uno scoiattolo.
Lance pedalava ora lungo la riva del lago guardandosi attorno con piacere. Nuova Bomoseen era il lago che preferiva in Grissom. Ce n'era un altro più grande, lassù a Komarov; sulle sue rive sorgeva un villaggio di tipo polinesiano, incantevole ma un po' troppo primitivo. Lance ci era andato più volte, anche abbastanza a lungo, ma non gli sarebbe piaciuto abitarci in modo permanente. Komarov aveva un clima semitropicole, e lui preferiva il clima temperato piuttosto settentrionale di Grissom.