di Marco Milani - pagine 167 - euro 8,00 - Prospettiva editrice
Attraverso i 13 racconti racconti che compongono questa antologia scritta da Marco Milani è possibile spaziare tra numerosi generi lettarari tra cui l'horror, la fantascienza, il fantastico, l'onirico e il grottesco, in un viaggio caratterizzato da mostri leggendari, alieni e uomini sconvolti dalla più nera follia.
Tra i vari titoli: "In nomine patris" narra la vicenda di un gruppo di conquistadores alla prese con le inquietanti superstizioni del sud America; "Il tema di Pierino" descrive un'invasione aliena assai curiosa; "Il canto della sirena" svela il mistero delle affascinanti creature marine; "Racconto psichico" è uno splendido omaggio alla follia; "Boeing 747" è la storia di un criminale molto particolare; tema principale di "Ho fatto pace col mondo" e "Il racconto" è il suicidio visto come via di fuga dalle frustazioni della vita. Voto: 7,5
Incipit (dal racconto "Il canto della sirena)
E' una Sirena! Guarda, è proprio una Sirena. -
La lusinghevole e sinuosa forma che si intravedeva nell'oscurità, illuminata a malapena
dai raggi di una luna smorta al primo quarto, dava l'impressione veramente di essere per
metà donna e metà pesce. Ma lui ancora non la riusciva a scorgere.
Già da più di un'ora Fred era poggiato contro l'inferiata che lo divideva da un tuffo
nelle gelide acque del Mare del Nord, ad almeno sessanta miglia nautiche dalla costa più
vicina.
La voce melodiosa che salmodiava, simile ad uno strumento a corde, lo stava attraendo a
sè lentamente ma costante, come il suo timbro suadente ed ipnotico.
- Tom, guarda. E' Lei, finalmente. -
Fred gli indicò, senza nemmeno voltarsi, verso il piccolissimo scoglio appena affiorante
sopra l'acqua insolitamente calma, sorridendo come un giulico bambino e agitandosi gioioso
in preda ad una dolce follia.
Tom lo osservava con gli occhi fissi e spalancati. La bocca era aperta in una smorfia che
comunicava una morte giunta molto dolorosamente e lungamente attesa.
Era rimasto lì, inchiodato di fianco alla porta della cabina, dalla fiocina di Fred, che
gli aveva trapassato lo stomaco piantandosi profondamente nel duro legno sommariamente
levigato, come un chiodo si pianta con la stessa facilità in un tappo di sughero.
Fred balzò come una molla verso il timone del minuscolo scafo, virando verso destra per
avvicinarsi al suo tanto amato e bramato desiderio. La Sirena.
Tornò veloce contro il parapetto. Non voleva più neppure per un solo istante perdere la
vista su quella forma perfetta, anche se adombrata dal continuo viavai di nuvole, che lo
richiamava a sè con quel suo tono stupendamente unico.
- Vieni a vederla Tom. E' bellissima
e mi vuole. La senti? Mi chiama ... darei
l'anima ed il cuore per Lei. -
Ora, dopo la virata, Tom non lo fissava più. I suoi gonfi e grandi occhi, pareva
volessero fuggire fuori dalla testa, penzolante in avanti sulla spalla sinistra, puntavano
al pavimento di coperta inzuppato dal suo sangue nero, coagulato in una grossa pozza ai
suoi piedi.