di Ivo Gazzarrini - pagine 64 - euro 7,00 - Prospettiva editrice
"Non sono morto" è un'antologia composta da 5 racconti horror, tanto spietati e crudeli che lasciano quasi un senso di disagio in chi li legge. Filo conduttore di tutto il libro è senza dubbio la Morte, una "signora" malvagia e beffarda che possiede uno strano senso dell'umorismo e che adora il sangue e la violenza. Molto bello il racconto che dà il titolo all'antologia, che è ambientato in un piccolo cimitero dove il protagonista non si rende conto di essere morto.
In "Esumazione", il destino (o forse la Morte?) fa in modo che
alcuni personaggi si incontrino nuovamente in un camposanto.
"L'autolavaggio" è un racconto in stile "ai confini della
realtà", originale e piacevolmente agghiacciante.
Ivo Gazzarrini, autore della raccolta, merita senza dubbio di essere
letto, non solo per le sue idee ma anche per il suo stile di scrittura, sintetico e
brutale quanto un pugno nello stomaco. Voto: 8
Incipit (dall'introduzione di Alda Teodorani)
Ivo Gazzarini mi piace. Ovvero, mi piace leggerlo. Perchè metto questa mia considerazione
nella frase di apertura? Perchè, come ho dichiarato più volte, raramente trovo autori
italiani che non rischino quantomento di annoiarmi.
Mi piace la prosa veloce, specie nel nostro genere. Quella che non ti lascia il tempo di
riflettere, che, stringendoti alla gola, ti costringe ad andare avanti. La scrittura di
Ivo è così.
E' una scrittura spezzata, nervosa e asciutta, che concede poco per volta centillina i
dettagli per la comprensione della vicenda che va narrando.
In questo racconto più che in molti altri. Forse perchè questo giovane scrittore sta
sempre più affilando i suoi artigli. Un'altra cosa da dire su questo racconto: Ivo è
nato per l'horror, e qui lo dimostra.
E proprio questo racconto dimostra pure la modernità dell'autore, e anche la sua
affinità con me (mi considera uno dei suoi maestri di scrittura).
Infatti a Ivo non importa nulla che il colpevole venga punito, a differenza di quanto
fanno altri giovani artisti italiani, che, rifacendosi ai vecchi canoni, assegnano ai
colpevoli un gran brutta fine!
Non mi resta che augurare a Ivo, ma anche a me stessa, che il genere trovi momenti
migliori: se lo merita l'horror e ce lo meritiamo anche noi, i suoi scrittori.