La citta' dei vampiri

di Simon Clark - pagine 366 - euro 12,90 - Newton & Compton

David Leppington è un giovane medico che dopo vent'anni di assenza torna nel paese in cui è nato: un'antica città inglese fondata secoli prima dai suoi stessi antenati. Già dal primo giorno di permanenza l'uomo si accorge che forze oscure e maligne vivono nelle profondità del paese; David, suo malgrado, dovrà combatterle e sfidare la millenaria profezia che vede la stirpe dei Leppington profondamente legata a queste creature del buio... i vampiri.

In "La città dei vampiri", romanzo creato da Simon Clark, la figura del vampiro è ben diversa da quella descritta dalla letteratura classica poichè non ha più origine dal folklore dell'est Europa ma dalla mitologia scandinava; l'idea è carina ma non può certamente eguagliare il fascino dell'originale. Il libro alterna momenti di buon horror ad altri meno belli, l'azione non manca e neppure un sano e piacevole splatter. Carino ma niente di più. Voto: 7

Incipit
Aveva ventitrè anni: bionda con gli occhi scuri.
Non riusciva a dormire, sebbene fosse a letto da più di un'ora.
La ragione dell'insonnia?
Era spaventata. Così spaventata che le sembrava che il suo cuore fosse stato congelato in una grande palla di ghiaccio blu. Le si gelava il sangue dalla testa alla punta dei piedi.
La convinzione che qualcuno stesse percorrendo a grandi passi il corridoio dell'albergo fuori della sua porta, le si era conficcata a fondo nel cervello. Era qualcuno che camminava avanti e indietro, avanti e indietro. Non sentiva nulla, ma lo percepiva.
Se chiudeva gli occhi, riusciva a sentire - come fossero i suoi - quei piedi che camminavano silenziosamente, calpestando il tappeto rosso scuro al di là della porta della sua stanza. I piedi, nella sua immaginazione, erano sempre nudi.
Si tirò il lenzuolo fino al naso e chiuse gli occhi.
Ma i piedi continuavano a camminare silenziosamente fuori dalla sua porta. Piedi nudi affondanvano in quello che restava del pelo del tappeto dell'albergo vecchio di trent'anni.
Potrei aprire la porta e vedere chi c'è...
Le veniva sempre in mente lo stesso pensiero.
Ma, per aprire la porta, avrebbe dovuto spostare di lato il pesante comò che la barricava.
Inoltre, ultimamente, aveva cominciato a immaginare chi potesse esserci dall'altra parte della porta, a camminare implacabilmente, ora dopo ora, notte dopo notte.
La sua immaginazione evocava sempre l'immagine di un uomo grasso con dei buchi rosso sangue sulla faccia dove avrebbero dovuto esserci gli occhi.
Il primo Signore del Male è l'immaginazione. Lei sempre ansiosa di far scivolare nella mente quelle immagini che tendono con estrema precisione a suscitare lo spavento.