Dottor Jekyll e Mr. Hyde

Titolo originale: Dr. Jekyll e Mr. Hyde
Regia: John Stuart Robertson
Cast: John Barrymore, Martha Mansfield, Brandon Hurst, Nita Naldi, George S.Stevens, Charles Lane
Sceneggiatura: Clara S.Beranger, dal romanzo di Robert Louis Stevenson
Fotografia: Roy Overbaugh
Colore: bianco e nero
Sonoro: muto
Anno: 1920
Durata: 79 minuti

TRAMA

Il dottor Henry Jekyll è un professore emerito, la sua vita è dedicata alla ricerca scientifica ed ai poveri, per i quali ha aperto un ospedale a sue spese.
Spesso le sue vedute progressiste in campo scientifico vengono viste con sospetto dai colleghi, ma il suo comportamento irreprensibile che rifugge il vizio e la licenziosità è encomiabile.
Un giorno Jekyll si domanda se sia possibile scindere la personalità dell’uomo fra bene e male, far sì che al pari di due individui contrapposti, ambedue convivano; l’idea lo tormenta fino alla scoperta che ciò è possibile tramite una pozione, di cui però Jekyll ignora le conseguenze.

RECENSIONE

Questa pellicola immensa è l’adattamento più calzante, cupo e drammatico del romanzo di Stevenson; l’avvento del sonoro non sembra eguagliarne la drammaticità, al punto che pellicole successive, come quelle con Fredric March e successivamente Spencer Tracy, appaiono al limite del ridicolo, se paragonate all’interpretazione di John Barrymore (il nonno di Drew, per intenderci).
Il punto focale sono certamente le trasformazioni tramite l’utilizzo dei piani di dissolvenza; tutto il resto è un camuffamento veloce e preciso, a prendere le sembianze del laido, gibboso e turpe Edward Hyde.
Hyde che si aggira nelle bettole della Londra vittoriana, cercando di soddisfare tutti i vizi e le efferatezze, alle spalle per così dire, del dottor Jekyll.
Hyde dall’aspetto ripugnante, al pari di certe figure grottesche e orrende inserite - paradossalmente - nei vecchi libri di fiabe inglesi di Mother Goose. Qualche anno più tardi, anche il pittore Onetti pare aver preso spunto dall’Hyde di Barrymore, per la figura del suo “Burattinaio”, per non parlare di Lon Chaney nel film del ’27, “London after midnight”.
L’ambientazione ed i delitti sono in tutto e per tutto fedeli al romanzo, rispettando la collocazione dello studio in maniera impeccabile; qualche variante per quanto riguarda quasi esclusivamente le figure femminili che circondano Jekyll e Hyde, fra cui Millicent (Martha Mansfield).
L’epopea vittoriana che nasconde i vizi e mostra le virtù è pienamente esemplificata anche nel film, rilanciando il messaggio della dicotomia bene/male e avanzando per la prima volta accenni a quella che diverrà la moderna psichiatria.
I primi giorni dell’agosto 1888, l’attore Richard Mansfield si esibiva al Lyceum Londra in una riduzione teatrale del romanzo, pubblicato nel 1886.
La sera del 6 agosto fu chiamato ben dodici volte alla ribalta. Alle cinque del mattino seguente, uno spazzino di Yard Street rinvenne il corpo di una donna, Martha Tabram, orrendamente sventrato. Era la prima vittima accertata di Jack lo Squartatore.
Qualche settimana più tardi, la versione teatrale fu bruscamente ritirata. Suggestione?
Voto: 9/10
(Sara Palladino)