Il ritorno dei morti viventi

Titolo originale: The return of the living dead
Regia: Dan O'Bannon
Cast: Don Calfa, Clu Gulager, James Karen, Thom Mathews, Miguel A. Núñez Jr., Brian Peck, John Philbin, Linnea Quigley, Beverly Randolph, Jewel Shepard
Sceneggiatura: Dan O'Bannon, Rudy Ricci, John A. Russo, Russell Streiner
Produzione: USA
Anno: 1985
Durata: 89 minuti

Trama

Alla fine degli anni '60, un regista (George Romero) girò un film che raccontava la disperata vicenda di alcune persone costrette a fronteggiare un evento catastrofico che sconvolse l'intero pianeta: l'invasione degli zombi, esseri repellenti, a metà strada tra la vita e la morte, guidati unicamente dal primordiale istinto di nutrirsi di carne umana. Questa è la finzione.
Ma spesso le storie frutto della fantasia sono in parte ispirate a fatti reali.
Infatti non tutti sanno che un episodio simile è accaduto veramente a Pittsburgh dove alcuni scienziati sono riusciti a riportare in vita alcuni cadaveri, ma purtroppo la situazione è degenerata. In tutta segretezza interviene l'esercito con l'obiettivo di cancellare le prove, il laboratorio viene distrutto e i morti viventi vengono rinchiusi all'interno di alcuni contenitori a tenuta stagna denominati “Uova di Pasqua”.

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A causa di qualche errore burocratico alcune di queste “uova” vengono inviate nel posto sbagliato. Due terminano il loro viaggio nel polveroso magazzino di un'azienda specializzata in forniture mediche, ma il proprietario per paura di farsi una pessima pubblicità coinvolgendo l'esercito, decide di non denunciare il fatto.
Per anni non succede niente fino a quando Frank e Freddy, due maldestri impiegati dell'azienda, danneggiano gravemente entrambe le uova. I gas fuoriusciti dai contenitori prima intossicano i due uomini e poi, indirettamente tramite la pioggia, infettano la terra del vecchio cimitero che sorge poco lontano.
Ed è così che comincia il vero orrore: Frank e Freddy, dopo un'atroce agonia, si trasformano in zombi, dal camposanto invece resuscitano i morti, cattivi, ripugnanti e terribilmente affamati. Impotenti protagonisti di questa orripilante vicenda sono alcuni ragazzi punk, tra i quali Tina la fidanzata di Freddy, ed Ernie l'imbalsamatore delle pompe funebri.

Recensione

Costato poco più di 4 milioni di dollari, “Il ritorno dei morti viventi” è letteralmente riuscito a sbancare il botteghino negli Stati Uniti, in pratica è stato un vero successo, contrariamente a quanto è accaduto in Italia dove è passato inosservato e addirittura ignorato. A mio parere ingiustamente, poiché questo film è una piccola perla anni '80, età dell'oro per quanto riguarda le produzioni cinematografiche horror.
E' un film brillante, dinamico e divertente, è uno splendido mix tra splatter, horror, azione e umorismo nero, anzi nerissimo.
Dan O'Bannon, il regista, è riuscito a creare un ottimo prodotto che all'epoca era assai innovativo. Innovativo perché gli zombi di O'Bannon, prima ancora di quelli di Danny Boyle con “28 giorni dopo” (2002) e di Zack Snyder con “L'alba dei morti viventi” (2004), sono bestie feroci che corrono come velocisti e che... parlano, ovviamente non fanno discorsi da intellettuali ma sanno usare la lingua quanto basta per raggiungere i loro turpi obiettivi. Altra caratteristica saliente di questi morti viventi è che non muoiono mai, nemmeno colpendoli alla testa, l'unico modo per sbarazzarsene è disintegrare il loro corpo o scioglierlo nell'acido...
Quindi abbiamo a che fare con una sceneggiatura semplice ma geniale, nella quale ha messo lo zampino uno come John Russo, già autore de “La notte dei morti viventi” di George A. Romero, musa ispiratrice di questo film.

Ottimi gli effetti speciali; essenziale ma molto efficace il make-up degli zombi. Nel 1985, nonostante non esistessero ancora gli effetti digitali o la computer graphic, gli artisti di O'Bannon sono riusciti ugualmente a creare degli splendidi trucchi, ad esempio la donna-zombi senza gambe o il putrido umanoide nella cantina.
Qualche parola va spesa anche per le bellissime musiche della colonna sonora, composta perlopiù da pezzi punk e rock anni '80.
“Il ritorno dei morti viventi” offre parecchie sequenze molto belle e degne di nota ma ce ne sono alcune davvero memorabili: quando la cinepresa “segue” il percorso del gas tossico dai condotti d'aria fino alla cella frigorifera, la resurrezione dei morti dal cimitero (sono agghiaccianti le grida e i rumori che provengono dalle bare sottoterra) e le performance della sensuale Linnea Quigley sia da viva che da morta, durante lo strip-tease integrale tra le tombe e la seguente resurrezione.
In conclusione un film da riscoprire e rivedere!
Voto: 9
(Alessandro Balestra)