Wrong turn

Regia: Rob Schmidt
Cast: Lindy Booth, Emmanuelle Chriqui, Ted Clark, Eliza Dushku, Yvonne Gaudry, Desmond Harrington, Julian Richings, Garry Robbins, Jeremy Sisto, Kevin Zegers
Sceneggiatura: Alan B. McElroy
Anno: 2003
Produzione: USA, Germania
Durata: 84 minuti

TRAMA

Chris si reca ad un appuntamento di lavoro in Virginia ma rimane imbottigliato nel traffico, a causa di un incidente di un camion, che sembra debba protrarsi per parecchie ore. Al protagonista non resta che cercare un’altra strada che gli permetta di aggirare l’ostacolo. Dopo aver consultato una vecchia cartina trovata in una stazione di servizio prosegue per una strada sterrata ma la malasorte è in agguato e colto da un attimo di distrazione tampona rovinosamente il fuoristrada di un gruppo di giovani campeggiatori. Entrambe le auto sono danneggiate e, tutti insieme, decidono di incamminarsi a piedi per cercare un telefono. Dopo ore di cammino giungono ad una vecchia casa di legno e, dopo aver appurato che all’interno non c’è anima viva, entrano per controllare se è possibile fare una telefonata. All’interno dell’abitazione scoprono una triste ed agghiacciante verità; resti umani in bagno, in vasi, nel frigorifero e, adiacente alla costruzione, un grandissimo cimitero di auto semidistrutte appartenenti alle persone che sono nella casa (a pezzettini). Dopo aver realizzato dunque che quella casetta appartiene ad un gruppo di feroci cannibali iniziano a scappare per i boschi, ma quegli orribili mostri hanno un vantaggio non indifferente; conoscono quei luoghi come le proprie tasche inoltre avendo vissuto sempre in quei luoghi sono molto agili a muoversi, arrampicarsi e divincolarsi per quella boscaglia. Per i giovani ragazzi è l’inizio di un incubo anche perché dinnanzi a loro ci sono esseri che di umano hanno ben poco.

RECENSIONE

Il film di Rob Schmidt merita senza ombra di dubbio la piena sufficienza. Sarà anche vero che la storia un po’ è ispirata ad altri film come “Non aprite quella porta” ma in fondo ha una trama per certi versi originali e in alcune scene ritmi diversi. Le fughe per i boschi sono molto suggestive e non manca certo una buona dose adrenalinica che lascia lo spettatore in ansia totale, belle le immagini e gli attori se la cavano egregiamente, la trama è surreale ma non all’eccesso. Le scene di sangue a dir poco sublimi. Per dare un giudizio complessivo: gradevole.
Voto: 8
(Fabrizio Giansante)