Non aprite quella porta

Titolo originale: The Texas chainsaw massacre
Regia
: Tobe Hooper
Cast: Marilyn Burns, Allen Danziger, Paul A. Partain, William Vail, Teri McMinn, Edwin Neal, Jim Siedow, Gunnar Hansen
Sceneggiatura: Kim Henkel e Tobe Hooper
Fotografia: Daniel Pearl
Produzione: USA
Anno: 1974
Durata: 87 minuti

TRAMA

Sud degli Stati Uniti. Un gruppo di ragazzi è in viaggio con un furgone. Durante il tragitto si imbattono in un ragazzo a cui danno un passaggio. Inizialmente il giovane sembra essere una persona normale ma poi estrae una lametta e ferisce uno dei giovani dimostrando grossi segni di squilibrio. Viene cacciato dai ragazzi che proseguono il viaggio. Purtroppo non sanno di essere capitati in una zona molto pericolosa. Lo psicopatico infatti è membro di un’intera famiglia di folli macellai che fanno a pezzi i viandanti che giungono in quei luoghi per farli diventare carne da macello. A questa famiglia appartiene anche Leatherface, un ragazzo dal volto raccapricciante che viene maltrattato dalla famiglia e costretto a commettere incredibili atrocità. Per i giovani viaggiatori è l’inizio di un vero incubo.

RECENSIONE

Esordio di Tobe Hooper che sforna una pellicola fantastica. La cosa che rende agghiacciante questa produzione indipendente è il fatto che è tratta da una storia realmente accaduta in Texas e cioè di una famigliola di psicopatici che assaliva i turisti per divorarli. Questa cosa innovativa abbraccia la realtà rendendo questo lavoro molto più terrificante di qualsiasi film dell’orrore. L’atmosfera che si respira è soffocante, viene trasmessa l’afosità delle aride zone texane, il caldo snervante, le aree desolate e inquietanti. Leatherface, la cui traduzione italiana è “faccia di cuoio”, è assolutamente terrificante nel suo modo di essere squilibrato. Egli infatti, grande e grosso, mostra un evidente ritardo mentale che lo rende ancora più spaventoso in quanto capace di tutto, gli altri personaggi della famiglia sono grotteschi e terrificanti; sembra quasi che si divertano a torturare i passanti. L’atmosfera che pervade tutto il film è incredibilmente malata. Ambientazioni perfette, attori che se la cavano egregiamente, una storia da urlo; il tutto riconduce ad un film assolutamente fantastico. Capolavoro. Nel 2003 è stato girato un remake intitolato “Non aprite quella porta”; questa pellicola per quanto sufficientemente spaventosa e filmata egregiamente non raggiunge il livello dell’originale perché si punta di più sugli effetti che riducono il film alla solita “americanata” tralasciando l’atmosfera malata del film di Hooper.
Voto: 10
(Fabrizio Giansante)