La notte del drive-in

di Joe R. Lansdale - euro 11,00 - 343 pagine - Einaudi Editore

Jack, Bob e Randy sono tre ragazzi che decidono di andare all'Orbit, il più grande drive-in del Texas che proietta per tutta la notte alcuni classici dell'orrore come "Non aprite quella porta", "La casa" e "La notte dei morti viventi". Tutto fila liscio fino a quando uno strano fenomeno atmosferico isola il drive-in dal resto del mondo... chi tenta di uscire si scioglie come cera al sole. Ed è qui che comincia l'incubo: gli ospiti-prigionieri del drive-in, costretti a nutrirsi di hamburger e Coca Cola, diventano vittime della grottesca situazione in cui si trovano coinvolti. All'esaurirsi del cibo si trasformano in belve impazzite che ubbidiscono solamente agli istinti più primitivi e selvaggi. La situazione degenera con omicidi, stupri, cannibalismo e altre nefandezze fino all'arrivo del truculento Re del Popcorn.

"La notte del drive-in" (composto da due brevi romanzi "Drive-in" e "Drive-in 2" che descrive l'avventura dei protagonisti fuori dall'Orbit, in un mondo ben diverso da quello che conoscevano) è il libro capolavoro scritto dal visionario Joe Lansdale. Con spietata ironia lo scrittore ci racconta una storia sanguinaria e delirante, fuori da tutti gli schemi. Lansdale, imprevedibile e stupefacente ad ogni pagina, con i mostri e gli incubi dell'Orbit non ha fatto altro che illustrare, a modo suo, gli aspetti più squallidi e bestiali dell'America del consumismo, bigotta, razzista e violenta. Semplicemente stupendo! Voto: 9,5

Incipit
Scrivo dei giorni prima che le cose impazzissero, quando c'era da dire addio alle superiori, pensare all'università, alle ragazze, ai party, e alla Grande Nottata Horror del venerdì al drive-ine Orbit, quello a fianco dell'Interstatale 45, il più grande drive-ine del Texas. Del mondo intero, a dire il vero, anche se dubito che esistano molti drive-in, per esempio, in Jugoslavia.
Pensateci un momento. Ripulite la mente da tutto il resto e vedete se riuscite a immaginare un drive-ine tanto grande da poter contenere quattromila automobili. Voglio dire, pensateci sul serio.
Quattromila.
Viaggiano verso l'Orbit, ci capitava spesso di attraversare cittadine con un numero di abitanti inferiore a quattromila scritto sul cartello segnaletico.
E considerate che ognuna di quelle automobili conteneva in genere almeno due persone, spesso di più (senza contare quelle nascoste nei bagagliai), e starete pensando a un sacco di automobili e di persone.
E una volta all'interno, riuscite a immaginare sei mostruosi schermi da drive-ine, alti sei piani, con sei pellicole diverse proiettate contemporaneamente?
Anche se riuscite a immaginare tutto questo, è impossibile, se non ci siete mai stati, che riusciate a immaginare quello che succede il venerdì sera, quando il biglietto d'ingresso costa due dollari e le automobili si mettono in file per la Grande Nottata Horror, per incollare gli occhi su sei schermi che grondano secchi di sangue e sparano decibel di urla dal tramonto all'alba.
Immaginatevi questo, fratelli: una fresca, frizzante sera d'estate, con le stelle del Texas come occhi di serpenti a sonagli che brillano in un bosco fitto e scuro. Una fila di automobili, come una collana malandata, che si snoda dalla cassa all'autostrada, dispiegandosi per un chilometro e mezzo o forse anche più.
I clacson strombazzano.
I bambini strillano.
Le zanzare ronzano.