Finche' morte non vi separi

di Marica Petrolati - pagine 103 - euro 9,00 - Solid

La nostra esistenza è scandita da eventi tutto sommato normali, che più di tanto non possono stupirci. A volte però capitano cose che vanno oltre le nostre percezioni... cose che non riusciamo a comprendere... cose ignote e misteriose che ci terrorizzano a morte... Le sette opere di "Finchè morte non vi separi" iniziano in modo lineare e razionale, ma poi, quando meno ce lo aspettiamo, veniamo proiettati in una dimensione sconosciuta e oscura, piena di orrori che la nostra mente non riesce ad accettare senza rischiare di impazzire.
Tutti i racconti di questa antologia meriterebbero di essere citati semplicemente perchè sono splendidi! Belli da leggere, ben scritti e soprattutto squisitamente horror! Tra gli altri, "Ancora lo stesso vecchio sorriso" dimostra quanto può essere inquietante una vecchia strada di campagna; un ladro professionista finisce suo malgrado nella spettrale villa di "Pendelton Road,79"; "Loro sono ancora qui" è l'inquientate storia di un convento infestato dagli spettri; "La merenda della nonna" descrive le raccapriccianti abitudini di una vecchia signora. La bravissima Marica Petrolati, autrice di questa antologia, sa scrivere con grande abilità, sa stupire e spaventare il lettore. Il suo talento ci ha confermato che l'horror vero esiste ancora, ed è in buona salute! Da leggere assolutamente! Voto: 9

Incipit (dal racconto "Finchè morte non vi separi")
Tump, tump, tump.
<<Mmh, Teo?>>
Tump, tump, tump.
<<Teo?>>
Tump, tump, tump.
<<Teo!Svegliati!>>
Per tutta risposta Teo emise un grugnito e le voltò le spalle, tirandosi dietro anche la sua parte di coperta.
Dio, come detestava quella sua odiosa abitudine! Come detestava svegliarsi la mattina rannicchiata su se stessa come un gattino, con le ossa gelate e il moccolo al naso. Glielo aveva ripetuto centinaia di volte di fare attenzione, altrimenti una mattina o l'altra si sarebbe risvegliato con un cadavere ibernato al fianco. Ed aveva avuto anche il coraggio di negare quel suo insopportabile vizio!
"Se ti muovi e ti scopri nel sonno, io che colpa ne ho?" soleva difendersi.
Ma ora l'aveva visto. Si, proprio bene, e…
Tump, tump, tump.
Gesù il rumore! Come poteva pensare a simili scemenze proprio ora?
<<Teo svegliati!>> gridò avvicinandosi con un movimento rapido al suo orecchio.
Teo scattò come un giocattolo a molla e si tirò a sedere sul letto, meccanicamente con la mano cercò l'interruttore della lampada sul comodino.
Un bagliore soffuso rischiarò la faccia spaventata dell'uomo.
<<Ma che ti prende?>> mugugnò piantandole in faccia gli occhietti arrossati e semi chiusi.
<<Ho sentito un rumore. Forse c'è qualcuno in casa.>> la mano di lei gli arpionò il braccio, quasi volesse trasmettergli la paura che le gonfiava il petto.
Teo rimase in silenzio, con lo sguardo fisso sull'armadio di fronte al letto; il rumore dei loro respiri affannati in sottofondo.